Italia, un paese che ha perso il pensiero critico e il sentimento di appartenenza

Sempre più spesso mi rendo conto che in Italia le discussioni sono polarizzate e vengono affrontate nella stessa identica maniera con lo stesso schema qualsiasi sia la discussione in oggetto. Vengono identificate due categorie contrapposte, costruito un modello preciso per ogni categoria coinvolta nella discussione e riempiendo questi modelli di pregiudizi e luoghi comuni per far apparire il nostro paese arretrato e incivile rispetto ad altri.

Anche quando si parla di giovani si delinea sempre una categoria che non si forma tramite i mezzi tradizionali, che si occupa dell’ambiente e per questo è più intelligente degli adulti: l’adulto deve imparare dal giovane in maniera assoluta perché i giovani sono il futuro. Personalmente ritengo che non tutti i giovani siano uguali e che ogni persona ha il suo sviluppo e un suo modo di interagire con il mondo. Ci saranno giovani che usano i social network come unico mezzo di informazione e altri no, ci saranno giovani che hanno idee innovative veramente attive e possibili, e altri no. Il compito di noi adulti è quello di ascoltare i giovani e guidarli nella scoperta del mondo come è sempre avvenuto.

Storicamente Berlinguer ascoltava e istruiva i giovani dell’epoca, li formava ad avere un pensiero critico smettendo peraltro di sfruttarli come oggetto di mercato e dando loro falsi parametri per misurare il loro successo nella vita. È un lavoro e non è un lavoro semplice.

La mancanza di pensiero critico ha prodotto in questi anni sempre di più polarizzazioni di tipo calcistico che hanno avuto l’effetto di rendere più facile il controllo delle masse e della popolazione da parte del potere, facendo passare sottotraccia soprattutto alle persone sotto i trent’anni messaggi molto pericolosi :

  • Il successo nella vita si ottiene facilmente disabituando le persone alla fatica e al fallimento, dimenticando di insegnare loro che la maggior parte delle persone di successo sono passati attraverso moltissimi fallimenti della loro vita prima di “raggiungere” il successo , come dico spesso è il fallimento la chiave del successo
  • le situazioni non sono quasi mai schematizzabili in bianco o nero ma sono sempre complesse con mille sfaccettature e chi le presenta come semplici lo fa ad uso e consumo e del proprio messaggio ma in favore di chi riceve il messaggio stesso.

I social network sono un mezzo di comunicazione e in quanto tale sono neutri. Possono fornire anche pillole informative di facile accesso ma essendo consapevole che la cultura e la formazione sono processi continui faticosi e impegnativi, per conoscere a fondo un argomento ci vuole fatica, impegno e tempo. Non bastano piccoli video di tre minuti fatti dallo studioso di turno per dire di conoscere la storia, la politica, l’economia. I tre minuti servono solo da spunto per l’approfondimento, da scintilla per la curiosità.

In conclusione: giovani riprendete in mano le vostre vite confrontatevi con gli adulti e uscite dall’illusione dorata dove vi hanno ingabbiato, che voi siete fighi e questo non sia un paese per voi. Il vostro futuro non è solo esclusivamente all’estero. Riprendete consapevolezza che questo Italia è un paese bellissimo dalla costituzione bellissima. Aiutate noi adulti a vederlo un posto bellissimo dove vivere

Nicola Fonsa (Linktree)