Un colore tutto mio

La conoscenza del colore dovrebbe appartenere al bagaglio percettivo di ciascun bambino; ed è estremamente importante ricordare che esso riveste un ruolo caratterizzante per un corretto sviluppo. L’informazione relativa al colore costituisce una importante integrazione dell’esperienza percettiva, non visiva. Eppure tale impossibilità di vivere in prima persona un corretto stimolo cromatico, come nel caso di Discromatopsie congenite, non costituisce e non dovrebbe essere reputato, come un impedimento per esplorare il mondo del colore, poiché è dalla conoscenza su di esso e dalla personale esperienza percettiva ad esso legata, che ognuno può vivere il mondo a colori, ognuno secondo le proprie sfumature.

Sulla base di questo assunto nasce il concept del libro gioco : “Un colore tutto mio”. Il libro gioco è un immersione nel mondo dei colori primari, che guida il bambino alla scoperta di questi attraverso una storia unica che sottende diverse “attività” . Tuttavia si cerca di riproporre al bambino anche il sentimento di confusione che si può generare di fronte ad alcuni stimoli cromatici, cerca altresì di stimolare la consapevolezza della propria percezione, educando le proprie emozioni, soprattutto in caso di CVD.

Il concept progettuale: il libro-gioco si basa su due punti cardine: soddisfare un’esigenza e comunicare un’urgenza.

La prima riguarda l’esigenza della scoperta del colore; conoscerlo significa stimolare altri aspetti sensoriali e cognitivi essenziali per un corretto sviluppo. Per questo uno degli scopi sarà proprio quello di insegnare al bambino i colori primari (rosso, blu e giallo) tramite la fruizione stessa della storia; un racconto unico che sottende diverse “attività” volte a renderlo complice delle avventure di Booh. In secondo luogo si comunica un’urgenza, un’attenzione all’eventuale mancanza percettiva del colore, che potrebbe essere rilevata durante l’utilizzo del libro, se non già precedentemente diagnosticata. Questa attenzione alla tematica del daltonismo si traduce in termini progettuali con un design accessibile che fornisce strumenti inclusivi tali da rendere il bambino daltonico al pari di qualsiasi altro. Un set di strumenti (simboli, legenda e sticker) utili per affrontare le attività oltre che la realtà che circonda il bambino. Cade il concetto di “Difetto”, poichè questo in alcun modo pregiudica le loro abilità, bensì stimola la consapevolezza della propria percezione cromatica.

Valentina Franceschi.