MAGGIO ELETTRICO | Firenze, 4-5 giugno 2025
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Maggio Elettrico porta per la prima volta al Maggio Musicale Fiorentino, insieme alla pianista polacca Małgorzata Walentynowicz, il compositore francese Pierre Jodlowski con la sua opera pianistica dedicata all’universo dei colori. In programma inoltre, negli spazi di Frittelli Arte Contemporanea, il recupero dei concerti della prima edizione di Magnetica dello scorso marzo. Finestre e mondi diversi in cui l’identità di Tempo Reale si declina come sempre in una ricerca che coinvolge musicisti di primo piano e creativi in formazione.
> Martedì 4 giugno, ore 17
Villa Strozzi – Studio B, Tempo Reale
FIXED ROOM | MAGNETICA
Mattia Benedetti (Conservatorio di Musica di Padova), doorframes covered in masking tape (2024)
Supporto originale: Stereo
Warehousing: società immobiliari comprano interi piani (interi palazzi) per lasciarli vuoti e alzare il prezzo degli altri affitti. Il brano esplora l’atmosfera evocata da questi spazi liminali tramite percussioni, sintesi concatenativa e frammenti di voce.
Riccardo Tesorini (Conservatorio di Musica di Bologna), HyperReal (2021)
Supporto originale: Ambisonic
Un battito d’ali, leggero, da cui scaturiscono come in un effetto domino microcosmi, mondi lontanissimi, bruschi strattoni. Finestre temporanee, silenzi e muri sonori brutali. Urla strazianti che squarciano e lacerano fino a trovare una quiete insperata contorcendosi tra mille pieghe, fino a posarsi placidamente in un magma brulicante. Fino a spegnersi tra lapilli di luce.
Alessandra Giachetti (Conservatorio di Musica di Bologna), Sparire (2024)
Supporto originale: Stereo
La composizione nasce da una riflessione sul rapporto tra aspetto esteriore e sensazioni interiori. Tale contrasto si traduce in due momenti dell’opera nettamente distinti, in un percorso che dalla superficie si muove in profondità.
Alessandro Russo, Magnetar (2024)
Supporto originale: 8 canali
Magnetar è una composizione acusmatica ispirata all’omonima stella di neutroni altamente magnetizzata. Il brano esplora il concetto di magnetismo attraverso giochi di attrazione e repulsione tra elementi sonori, evocando il ciclo vitale e la morte del corpo celeste.
Enrico Dorigatti (University of Portsmouth), Quantum (2020-2022)
Supporto originale: stereo
Quantum esplora il sound design come unità atomica nel contesto compositivo elettronico. La realizzazione del brano si basa sulla profonda esplorazione di una ristretta selezione iniziale di oggetti sonori.
* (ore 18)
Luca Mucci, Quando Gli Dei Erano Astri (2024)
Supporto originale: stereo
L’opera si ispira ai miti antichi raccolti nel saggio Il Mulino di Amleto di Giorgio de Santillana e Hertha von Dechend. Queste suggestioni mitologiche vengono tradotte in spettromorfologie incentrate sulla granularità, la frizione, il gorgheggio e la rotazione.
Alessio Premoli (Chelidon Frame), Data Lake (2022)
Supporto originale: Stereo
Nella tecnologia dell’informazione, un “data lake” è un “deposito di dati immagazzinati nel loro formato naturale/grezzo”. Il brano trova ispirazione sia nella metafora del lago che nell’idea di lavorare su informazioni non elaborate, ed esplora questi concetti per organizzare il materiale sonoro.
Bruno Cusumano (Conservatorio di Musica di Bologna), Sinestesia #1 (2024)
Supporto originale: 8 canali
Il lavoro si presenta come uno studio sulle libertà esplorative dei timbri di diversi attrattori caotici, risultato di applicazioni sulle teorie del caos e dei sistemi dinamici in ambito frequenziale, creando drammaturgie multiple attraverso il sound design e i materiali utilizzati.
Stefano Giampietro, Is this my voice? (2020)
Supporto originale: Stereo
Qualsiasi suono, nel momento che viene registrato, si trasforma in qualcos’altro. La sua origine e il rapporto causale con essa si perdono. Inoltre, ogni dispositivo di registrazione, con le proprie peculiarità, modificherà lo stesso suono in modi diversi. “Is this my voice?” è una riflessione sull’atto di registrare e sulla natura ontologica del suono.
Nicola Cappelletti (Conservatorio di Musica di Cuneo), Parallaxe. Parataxe (2024)
Supporto originale: Stereo
Il brano indaga la costruzione sintattica attraverso la giustapposizione di momenti sonori in cui i diversi processi di sintesi utilizzati creano percorsi che si spostano nel registro timbrico, spaziale e spettrale, cambiando così costantemente il punto di vista degli oggetti sonori, creando un equivalente acustico del fenomeno della parallasse.
> Martedì 4 giugno, ore 20
Sala Orchestra del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
PIERRE JODLOWSKI
Małgorzata Walentynowicz, pianoforte
Pierre Jodlowski, live electronics e regia del suono
Musica di Pierre Jodlowski
Il concerto è un focus sul compositore francese Pierre Jodlowski, oggi uno dei musicisti più significativi del panorama europeo della multimedialità e della musica contemporanea, grande esperto nell’uso delle tecniche di interazione tra scrittura ed elettroacustica. Pochissimo presente in Italia, sarà per la prima volta a Firenze, insieme alla pianista polacca Małgorzata Walentynowicz, per proporre, in forma articolata, una parte della sua opera pianistica dedicata all’universo dei colori.
Pierre Jodlowski, Série blanche, per pianoforte ed elettronica (2007)
Pierre Jodlowski, Série rouge, per pianoforte ed elettronica (2017)
Pierre Jodlowski, Série cendre, per pianoforte ed elettronica (2022)
Nell’ambito dell’87° Festival del Maggio Musicale Fiorentino – Maggio aperto
> Giovedì 5 giugno, ore 20-22
Frittelli Arte Contemporanea
CONCERTI POMERIGGIO-NOTTE | MAGNETICA
Alberto Brutti e Milena Punzi, Bow Rhymes (2025)
Milena Punzi, violoncello ed elettronica
Alberto Brutti, contrabbasso ed elettronica
Bow Rhymes racconta il viaggio sonoro di Alberto Brutti e Milena Punzi dove l’elettronica intreccia e trasforma le vibrazioni degli archi. Un’esperienza avvolgente, dove le sonorità eteree creano ambienti performativi in continua evoluzione.
Fabio Machiavelli, Split 1 (2022)
Alberto Anhaus, Chitarra elettrica preparata, chitarra elettrica disassemblata
Fabio Machiavelli, Live Electronics
La performance mette in relazione una chitarra elettrica convenzionale con una disassemblata, rielaborata artigianalmente in parti autonome dall’autore. Le componenti vengono microfonate ed elaborate in tempo reale tramite Max/MSP, il quale permette un ribaltamento dei ruoli all’interno del dominio sonoro dello strumento originale.
*
Edoardo Maria Bellucci (Diacronie) e Alessio Cavaliere, Sintagma – sistema II, costruzione (2024)
Edoardo Maria Bellucci, elettronica – Alessio Cavaliere, percussioni
Sintagma è un progetto di ricerca sonora sugli iperstrumenti elettroacustici, concepiti come sistemi semi-caotici e reattivi. In questo secondo passo, il focus è sul rapporto con l’interprete (Alessio Cavaliere) e sull’integrazione performativa e improvvisativa del sistema.
Giovanni Iozzia, Dino Piccinno (Conservatorio di Musica di Bologna), USynapticB (2024)
Giovanni Iozzia, chitarra e sintetizzatore – Dino Piccinno, sintetizzatori e oggetti
USynapticB è un progetto di improvvisazione elettroacustica che esplora la fusione tra musica improvvisata e intelligenza artificiale, traducendo un processo di apprendimento automatico in uno schema improvvisativo che genera flussi sonori dinamici e imprevedibili.
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Simone Grande, Mani Rotte (2024)
Solo per Chitarra Elettrica e Live Electronics
Mani rotte è un momento dedicato all’improvvisazione per Chitarra Elettrica e live electronics e non prevede partiture: in Mani Rotte viene elaborata, ridefinita e trasformata una melodia o cellula attraverso un costante feedback tra strumento, gesto e pensiero compositivo.
Michelangelo Einaudi (Conservatorio di Musica di Cuneo), Dimmi qualcosa (2024)
Michelangelo Einaudi, Laptop, launchpad e controller
Dimmi qualcosa è un viaggio sonoro in cui la voce dell’infanzia, elemento trainante, si intreccia con altre sorgenti sonore in un paesaggio sonoro che evoca immagini ludiche e momenti di spensieratezza.
Alessandro Ratoci (Conservatorio di Musica di Piacenza), Ergophobia (Noise Study per Dino Campana), per voce elettronica e video (2024)
Alessandro Ratoci, elettronica
Clémence Martel, voce
Dal greco ergo, lavoro, e phobos, paura, l’ergofobia indica una paura eccessiva e persistente verso il lavoro quotidiano. Omaggio alle esperienze rumoristiche del compositore americano James Tenney e alla travagliata figura di Dino Campana, il mezzo elettroacustico proietta in un paesaggio marino immaginario i suoni dell’intima fisiologia della bocca.
Il concerto di Pierre Jodlowski è realizzato in collaborazione con Istituto Francese di Firenze, Ministero della Cultura e del Patrimonio Nazionale Polacco, Adam Mickiewicz Institute (Varsavia), Studio éOle (Tolosa) e ideato in collaborazione con Carla Chiti.
Magnetica è un progetto di Tempo Reale nell’ambito di Scuola di Suono. Con il patrocinio di AIMI-Associazione Informatica Musicale Italiana, in collaborazione con ISIA Firenze, con il sostegno di Cassa di Risparmio di Firenze. Comitato artistico-scientifico: Agnese Banti, Francesco Canavese, Simone Faraci, Francesco Giomi, Andrea Gozzi, Giovanni Magaglio, Damiano Meacci, Luisa Santacesaria, Federico Visi, Francesco Vogli.