Chimere

Chimere è un progetto di rigenerazione storica, territoriale ed emotiva legato all’ex manicomio di Arezzo.
Prevede lo sviluppo di un gioco di carte che, attraverso una serie di domande, pone le basi per una conversazione emotivamente profonda. L’obiettivo di quest’ultimo è stimolare la connessione, facendo parlare di sé, degli altri della reciproca salute mentale.
Il mazzo di carte è legato a una serie di panchine pensate per l’ambiente del parco del Pionta.

Chimere vuole dare ai suoi partecipanti l’occasione di dialogo e di condivisione che è stata tolta ai pazienti dell’ex manicomio aretino.
A tal proposito, il progetto ha sviluppato anche una pubblicazione contenente un breve excursus storico sul trattamento delle malattie mentali.

Servendosi di argomenti-filtro quali la nascita dei manicomi e Franco Basaglia, il libro scende sempre più nello specifico, arrivando a trattare la storia del Pionta e dell’ex Ospedale Neuropsichiatrico di Arezzo.

Il tutto è raccontato non soltanto dai testi, ma da foto di archivio, opere d’arte, citazioni e poesie.

L’ultima parte del libro riguarda il progetto di Chimere, di come è nato dalle ceneri degli eventi narrati nei capitoli precedenti e della sua voglia di futuri più luminosi per tutti.


Chimere è un progetto di Serena Grazia, Sara Iaccino, Irene Tarateta coordinato da Maurizio Galluzzo nell’ambito del progetto GEM di Università di Siena.

Slide del progetto Chimere

BRAND STORYTELLING

Siamo stati fatti per guardare il cielo.
Il rapporto tra umanità e cielo è una risonanza limbica ancestrale, lì da prima che esistessero le piogge acide, gli ombrelli o il meteo Lamma.
Il cielo è il pozzo delle nostre speranze, grida, fantasie; raccoglie tutto quello che gli lanciamo, trasformandolo in nuvole improbabili e aurore mozzafiato.

Siamo stati fatti per guardare il cielo; lui ci osserva di rimando. Non solo spettacolo, anche spettatore: il cielo nasce, cresce, muta insieme con i suoi occhi incollati su di noi.
Forse non siamo mai stati noi a scrutarlo per primi; forse, il cielo lo guardiamo semplicemente di rimando. E mentre noi corriamo da una parte all’altra come formiche impazzite, lui se ne sta lì, sempre diverso
e sempre uguale; perturbato ma imperturbabile.

Ahimè, noi umani non possiamo contare il suo stesso numero di presenze. Nel corso della Storia, qualcuno è mancato all’appello. Ad alcuni questa simbiosi col cielo è stata strappata via.
Questo perché, ad un certo punto, abbiamo pensato che il cielo fosse un diritto di tutti, ma non dei pazzi. A loro sono rimasti ritagli azzurri dalle inferriate e un paio di stelle durante un trasferimento
da una struttura all’altra.

A lungo, a queste persone il cielo è stato tolto,
così come l’umanità. Le abbiamo lasciate sole,
in una perenne notte senza speranza e senza stelle.

Chimere è un progetto che nasce dalle ceneri del passato con il desiderio di futuri luminosi.
Chimere porta le persone fuori, sia da se stesse, sia dai luoghi chiusi: il suo obiettivo è farci parlare tra noi, creando legami significativi e profondi. Chimere non vuole più far sentire solo nessuno.

Chimere ci ricorda che siamo tutti sotto lo stesso cielo.
E che ci fa bene guardarlo insieme, ogni tanto.